Tolmezzo a 360°

Tolmezzo a 360 gradi riassume e condensa una serie di proposte didattiche che vanno dallo utilizzazione della illimitata profondità di campo alla possibilità della doppia o plurima esposizione fino alla inclinazione e curvatura della carta fotografica all’interno della macchina stenopeico per ottenere particolari effetti di distorsione dell’immagine. La macchina inquadrano incrocio di strade, uno slargo, un luogo d’incontro come non l’abbiamo mai vista. Simultaneamente i cinque fori della scatola cilindrica, posti a eguale distanza sulla superficie esterna, proiettano l’immagine sulla carta sensibile posta su un cilindro di cartone concentrico a pochi centimetri dai fori. Le cinque immagini si sovrappongono quel tanto che basta per dare continuità all’immagine descrivendo il cerchio del visibile. Non siamo abituati a vedere la realtà simultaneamente davanti e dietro di noi allo stesso tempo. Così gli stessi luoghi ci appaiono allo stesso tempo consueti e diversi e spontaneamente cerchiamo di riportare tutto alla visone che ci è più naturale. Ma questo è impossibile perché questa macchina produce una immagine nuova. Anche se il negativo, come di consueto, viene ribaltato, i conti non tornano le immagini che si susseguono non riproducono la successione naturale delle cose e restiamo perplessi nel osservare una immagine uguale e diversa della realtà.

Dino Zanier

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