Per Gigliola Di Piazza

Prima di tutto un sentimento di gratitudine a Gigliola Di Piazza per la sua presenza attiva nella comunità di Tualis e Noiaretto, per la sua capacità di cogliere con l'obiettivo della macchina fotografica e di riproporre all'attenzione di noi tutti situazioni ed espressioni di vita.
La ripresa esprime la sensibilità e l'attenzione di chi riprende e chiede la profondità dello sguardo di chi osserva. Si può guardare infatti con superficialità o invece con la profondità dell'animo, con "gli occhi del cuore".
Questa mostra fotografica, per il cui allestimento si ringraziano tutti i soggetti promotori, ci propone "musas da Tualias e Naiarêt", volti di persone della nostra comunità: donne e uomini, ragazzi/e, giovani, adulti e anziani raccolti con criterio familiare e con altri. Persone diverse per esperienze, itinerari di vita, professioni, accomunate dalla stessa origine che non è solo o prima di tutto un punto geografico, ma una situazione storica, esistenziale, di appartenenza alle radici comuni, da intendersi non in modo retrospettivo e nostalgico, non come fondamento di identità chiuse, bensì come inizio, come partenza per percorsi di vita aperti e disponibili. Il volto è rivelativo del nostro essere; alle volte può anche mascherarlo o non esprimerlo in modo significativo e interlocutorio...
In realtà serenità e tristezza; amore, amicizia o indifferenza e distanza si esprimono nel volto, soprattutto nello sguardo...Ogni persona si riconosce per il suo volto e il suo nome che liberano dall'anonimato e dalla indifferenza.
Soffermarsi su questi volti significa in qualche modo incontrare le persone e suscitare dentro di noi vissuti e sentimenti nei loro confronti, ben oltre la curiosità superficiale e il chiacchiericcio conseguente. Significa ancora collocarle nella storia delle loro famiglie di origine, in quelle da loro formate; ripercorre per qualche tratto il loro percorso di vita, chiederci quale sia stata e quale sia la relazione con loro. E ancora avvertire consapevolezza di essere parte, pur diversamente, della nostra comunità, della sua storia, delle sue fatiche e dei suoi dolori, delle sue lotte, acquisizioni e ricchezze. I volti di questa mostra, anche se sono di alcune persone, in qualche modo intendono rappresentare i volti di tutti: di chi vive ora a Tualis e Noiaretto; di chi vive altrove e vi ritorna periodicamente; di chi non è più fisicamente fra noi ma di cui il volto è in noi ben presente. Memoria storia da nutrire costantemente; presente da vivere con significato; futuro che purtroppo inquieta data la situazione grave della nostra Carnia. Questo però non attenua lo spessore umano delle storie che questi volti ci ripropongono. Guardiamo questi volti, guardiamo i nostri volti, attenti ad ogni volto che incontriamo e che ci rivela una storia umana.

Pierluigi Di Piazza

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