Adottare un mulino, per una scuola, ha una valenza etica in quanto indica come l’archeologia industriale e, più in generale, quella dei beni materiali, siano una parte rilevante dell’evoluzione storica. Assume inoltre una notevole importanza didattica perché impegna la scuola ad attivarsi per una conoscenza diretta dell’ambiente. Gli studenti così possono scoprire autonomamente, con gli strumenti adeguati, gli aspetti peculiari del proprio territorio e come questo sia legato alle vicende nazionali. La ricerca sugli opifici idraulici è un’attività didattica che l’Istituto Comprensivo di Tolmezzo coltiva dagli anni ‘90, da quando si è iniziato a studiare il mulino di Firmino Scarsini di Illegio e l’acqua della sorgente Tóuf che lo alimenta. Il Mulin dal Flec è diventato un’aula laboratorio dove i ragazzi si esercitano direttamente per conoscere aspetti storici, tecnici e biologici. Il progetto “Opifici idraulici della Carnia”, che prevedeva la descrizione degli opifici idraulici (mulini - segherie - fucine) in Carnia e che ha portato alla realizzazione di questi pannelli informativi, risale all’anno scolastico 2018-2019. È stato organizzato dall’Istituto Comprensivo di Tolmezzo in collaborazione con il Circolo Culturale Fotografico Carnico_APS; al progetto hanno aderito l’Istituto Comprensivo di Paluzza e l’Istituto Comprensivo di Ovaro. L’attività era finalizzata all’identificazione e alla catalogazione degli opifici esistenti: funzionanti, dismessi, restaurati, adibiti a museo e ad attività laboratoriali. Si sono formati 5 gruppi di lavoro che hanno operato nella conca di Tolmezzo, nell’alta Val Degano, nell’alta Val But e nella parte terminale della Val Chiarsò. Sono stati descritti 15 siti con il metodo della schedatura fotografica avvalendosi del racconto di un “informatore" che, nella maggior parte dei casi, era il proprietario o il custode. Il percorso ha offerto stimolanti spunti di osservazione e riflessione per la conservazione, tutela e valorizzazione degli opifici idraulici in Carnia.